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Lavoro esposto al Museo di Arte Contemporanea dell'Aquila - inverno '96
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L'esperienza, propedeutica, fatta da me nell'opera "Random Color" rappresenta il colore liberato dalla materia e reso pura luce nel sistema digitale.
Il colore viene visto da tutti i punti di vista del sistema della visione cromatica.
Le variazioni cromatiche vengono determinate da un ciclo, in movimento, di una scala casuale (random) di colori, scelta da un programma.
I colori vanno da 0 Red, 0 Green, 0 Blue = nero, a 255 RGB = bianco,
tra questi due valori ci sono i colori puri e a bassa saturazione e luminosità.
Nell'opera "Random Color" il colore digitale si può trattare sotto molti aspetti:
- cambio ink (inchiostro-effetti nel colore/forma: trasparenza, inversione, ecc.) ;
- tavolozze o palette: normal, rainbow, metallic, vivid, win, ntsc, grayscale, ecc.;
- HSV = Tono, Saturazione, Luminosità;
- RGB = Rosso, Verde, Blu.
L'opera consiste nella combinazione automatica e casuale di varie aree di un sistema geometrico (quadrato).
Nel sistema avvengono infinite combinazioni, irripetibili, di colori.
Il sistema programmato in modo libero rende l'opera aperta in continua mutazione.
L'esperienza dell'opera automatica e organizzata in modo ciclico fu utilizzata dal movimento dell'arte cinetica e programmata, definita l'ultima avanguardia da Lea Vergine, che negli anni '60 avviò una sperimentazione su quadri in movimento ciclico.
Il limite tecnologico ha esaurito la ricerca che solo l'era digitale potrà sviluppare.
Sul piano della configurazione formale l'ispirazione è venuta dai primi esperimenti di psicologia (figura-sfondo) della percezione attuata esteticamente nella Bauhaus da Itten e Albers, e si ricollega all'esperienza geometrica di alcuni artisti cinetici (D. Boriani).
Se vuoi visionare l'oprea "Random Color" scarica il plug-in Download Shockwave Director Per vedere fai click su:
Random Color
Configurare il monitor a 256 colori
PROGETTO DEL 1993
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