IERI
Anni 60
Anni 70
Anni 80
Anni 90
OGGI
STORIA DELLA COMUNICAZIONE VISIVA
DIGITAL OPERA
WEB STYLE
ALERT !
Problem determination
Biografia
|
Definizione
Opera Digitale
Media digitali e linguaggi
Origini
Semantica e apertura
Arte della comunicazione
Produzione Artistica
Arte digitale
Digital design
Protesi e interfaccia
e interazione
Ipermedia
DIGITAL COLOR
Nella figura il modello di articolazione della spazialità interattiva , iniziato da Thurlemann e sviluppato da Omar Calabrase, con tre livelli di percezione:
1. Vista (messa in pagina - Editorial design);
2. Tatto (messa in forma - Product design)
3. tridimensionalità (messa in scena - cinemateatro, ecc.)
Omar Calabrase
Nato a Firenze nel 1949 e laureato in Storia della lingua, Omar Calabrese svolge attività di critico ed esperto della comunicazione. Insegna Teoria della comunicazione all'Università di Siena e Semiotica in quella di Milano.
|
Le opere multimediali per la loro natura (media usati dall'artista) si possono considerare come prolungamento delle funzioni cognitive dell'uomo come protesi con cui dialogare.
L' interfaccia (dialogo uomo/macchina), pelle e superficie tattile (spazio e spessore), è il mezzo con cui si costituisce la protesi comunicativa dove sono presenti tutti gli elementi (trigger) per l'interazione.
Con l'ausilio e l'integrazione del digitale il constructo artistico si fà realmente aperto, dinamico e polisensibile, attiva meccanismi di rilevazione e risposta, elaborando e interpretando i dati provenienti dal fruitore, reagendo con modificazioni fisiche.
L'interfaccia può essere aperta o pre-programmata (ciclica). Aperta perchè l'utente può modificare il codice sorgente, con cui è stata programmata, cambiando i connotati dell'opera; pre-programmata, compilata, perchè l'utente può intervenire solo su una interazione ciclica (ripetitiva) o su unanumero di operazione finite.
L'opera interattiva non può essere predetta, è effimera, a meno che non venga registrata, ma in questo caso si trasforma in memoria.
L'interazione è la modalità con cui l'opera reagisce e interagisce, si modifica, a seconda dell'azione dl fruitore creando una nuova sensorialità.
La partecipazione dello spettatore-fruitore, gli user, modifica l'opera con la sua osservazione e con il suo comportamento.
Il ruolo delle informazioni esterne, ambientali, diventa fondamentale per l'opera stessa.
L'opera è il risultato dell'interazione, non mai identica a se stessa, sempre diversa e metamorfica, si basa sulla differenza e non sulla identità. L'interazione e il coinvolgimento è la ragione dell'esistenza dell'opera. Si ribaltano i ruoli canonici tra artista (creatore) e fruitore.
L'opera diventa dialogica (che ha forma di dialogo) mediante l'approccio fisico-mentale (solo con il pensiero). Il fruitore non è solo il terminale del messaggio ma elemento del processo dinamico e plurivoco (imput e output) di comunicazione estetica. Il sistema aperto artefatto/fruitore/contesto sono interconessi. L'arte partecipativa ha una funzione fondamentale: cognitiva, comunicativa e piscosensoriale.
Opera con relazioni sinesetiche (polisensoriale) colori-forme-suoni-sapori-odori-tattile.
I luoghi di rappresentazione off/on line:
- la rete, web Tv, per l'on-line; - il cd e dvd per l'off-line:
- Il satellite e la banda larga.
I luoghi di questa espressione artistica, dal linguaggio relazionale, sono le gallerie e musei, ma sopratutto la rete, che permette la fruizione a distanza e senza il luogo degli eventi comunicativi, single-oriented (nomade). Nel telematic-network la paternità autoriale viene dispersa lungo il sistema.
Gli argomenti sono:
L'interconnessione, l'ubiquità telematica, l'interattività, la cooperazione, la biunivocità dell'atto comunicativo, risposta effettiva da parte del fruitore-emittente, la dimensione appercettiva polisensoriale.
 Spazio dell'interazione (O. Calabrese)
|